Un orologio di poco valore
Per poco non finì nella spazzatura / Dentro una scatola di scarpe piena di cianfrusaglie / Dicevano…sono cose da buttare / Appartenute al papà buonanima. / Prima di buttarlo un’ultima occhiata / Lo vedo accanto ad un ventaglio da donna / Riparato con del nastro adesivo / Un reggiseno di pizzo ricamato / E altre fesserie di poco conto. / Lui era un orologio di poco valore / Dell’oro aveva solo il colore / Una marca ch’era poco conosciuta / Cinghietta di pelle raggrinzita / Con in punta la fibbia mezz’arrugginita / Il quadrante che una volta doveva essere bianco / Gli anni lo avevano dipinto di un giallastro / Che agli occhi lo faceva sembrare più bello / Del giorno che uscì nuovo dall’orologiaio / Vicino di casa del numero sei / C’era la lancetta piccola dei secondi / Che nel mentre che aspettava il giorno
Che qualcuno la destasse di nuovo / Dormiva beatamente / Volando sopra sogni di antico splendore / Quando lei e il suo padrone / Trottavano la vita come puledri / Indifferente certo di fallire / Stringo tra le dita il peduncolo / Tutto usurato e storto che dondolava / E una girata di corda gli do / All’improvviso vedo la piccolina / Come una bambina contenta / Che felice di ritornare a giocare / Comincia a fare un bel girotondo / Il cuore mio la prese per le mani / E con lei saltellava di felicità / Pensando a quel vecchietto in paradiso / Felice per averlo salvato dalla spazzatura / Il suo orologio di poco valore / In quel momento tra le mie mani / Era più prezioso di un orologio d’oro / Perchè ai ricordi non si può dare prezzo / Sentii posare la mano del vecchio / sulla mia spalla come di rispetto / vidi i suoi occhi sorridere ancora / e un gran sospiro mi riempì il petto.