Li balati d’’a Vucciria
Mercato di Palermo… la Vucciria
da piccolino ne sentivo parlare
posto dove si vendeva la qualunque
dalla mattina fino al tramontare
Quando qualcuno aveva una questione
e dare retta all’altro non voleva
bastava che diceva con decisione
ne riparliamo quando asciuga la Vucciria
A terra il marmo sempre inzuppato
dall’acqua che scolava dal bancone
dov’è che si vedevano esposti
aragoste, sgombri, tonni e pescespada
Ancora vivi i polpi majolini
il baccalà in acqua o quello secco
neonata pescata quella mattina
che se ci penso le dita mi lecco
L’occhio non sapeva mai chi guardare
se prima il pescivendolo o il macellaio
il borsaiolo intento a rubare
o la “guardata” del contrabbandiere
La carrettella con i sfingionelli
i fichidindia dolci e selezionati
gambero e le alici nei cestelli
pupi con le uova a Pasqua e gli strudel
Carciofi e cipollotti arrostiti
per donne non sanno cucinare
fagiolini e patate già bollite
e l’insalata è pronta per cenare
Le chiocciole con le corna di fuori
soffritte con l’aglio e il prezzemolo
muso di bue bollito e cartilagini
accompagnati con un bicchiere di vino
La sarda salata dell’Aspra
le olive condite dentro la terracotta
cannoli mustazzoli e la cassata
che se non ne hai mai mangiato non è vita
Tutta di maiale era la salsiccia
divisa a nodi con l’ampelodesmo
stiglioli di capretto …che dolcezza
frattaglie dentro un involto di carta
Pane con la milza nubile o maritata
panini con panelle e le crocchette
focacce con la ricotta di paese
che ci invidiano tutti da ogni parte
I banditori come pipistrelli
ognuno che cantava la sua canzone
dove siete andati a finire? ..dove siete?
avete lasciato il comando al silenzio
Ci volli andare di nuovo tempo fa
e ci trovai soletta che piangeva
una fontanella in mezzo la piazzetta
chiamava i passanti e gli diceva
Prima che l’asciutto prenda il sopravvento
facendo le balate asciugare
armiamoci di secchi e a mo’ di guerra
come bombe d’acqua buttarle a terra
Oppure stiamo tutti quanti uniti
prima che il mal secco possa vincere
e con le nostre lacrime le bagniamo
piangete tutti quanti assieme a me
Col pianto suo cercava di bagnare
quelle lastre di marmo e non si dava pace
pensava e non si poteva capacitare
come finì … la sua bella Vucciria