
Vattene figlio mio, vattene da qui
questo falso paradiso non regala niente
lontano da questa terra tanto amara
prendi questa decisione, o te ne penti.
Vattene figlio mio, lontano da qui
se vuoi respirare il tuo lavoro
questa terra da solo falsi sogni
se resti qui tu fai un grande errore.
Chi esce si realizza lo sanno in tanti
perciò figlio mio fatti coraggio
riempi un fagotto con le tue cose
e comincia a fare la tua strada.
Dentro questo fagotto che ti devi fare
però le migliori cose ti devi portare
in modo da non dimenticare la tua terra
ed ogni tanto poterla respirare.
Per prima cosa il fiato della famiglia
un raggio di sole per i giorni di gelo
l’odore della terra dopo la pioggia
un arcobaleno che ti colori il cielo.
Un pugno di questa terra tanto amara
però tu portala con te nel tuo fagotto
per i giorni di sconforto e di angoscia
e quando di viverli avrai poca voglia.
La prendi tra le dita e la osservi
l’avvicini al naso e fai un bel respiro
le parli come un figlio parla alla madre
le accarezzi le guance, è il tuo nido.
Dove sei nato come un uccellino
desiderando che la mamma ti cibasse
e invece ti sei sentito abbandonato
senza che mai un lavoro lei ti desse.
Mentre che sei lontano, durante il giorno
il tuo sorriso non lo abbandonare
solo la notte se ne avrai bisogno
lascia scendere una lacrima…lo puoi fare!!
Vincenzo Aiello
Bagheria; gennaio 2019