Figli della stessa madre Bagheria
Non siamo amici e neanche conoscenti / eppure come un fratello io ti sento. / Facesti la cosa giusta allora ad andartene / insistente…inseguendo il tuo sogno. / La vita ti ha premiato ti sei distinto / la tua bravura ora è nota / a tutti i grandi critici del mondo / che nominarono la tua” Sconosciuta”. / Tu ci hai portato in alto con te / volare ci hai fatto sopra le nuvole / che adombrano il cielo di Bagheria / e piovono acqua torbida di truffe. / Che bello quando i giornali / parlano di Bagheria / ricordando un pittore per la sua “Vucciria” / o un poeta per la sua “Parru cu tia” / un fotografo per la sua “Quelli di Bagheria” / o di un film girato proprio da Te / e no sempre per lo stesso motivo.
Lo so che la tua mente è sempre qui / anche quando i tuoi piedi sono lontani / ma è vizio di noi tutti siciliani / desiderare sempre il nostro pane. / Odorare un fiore di zagara di limone. / Sederti su una sedia impagliata. / Sbucciare un limone strappato dal ramo / e mangiartelo intriso nel sale. / Odorare un pugno d’ alga del mare di / Aspra. / Assaggiare un pezzetto di sfingione / durante il periodo natalizio. / Tutte le volte che ti mancherà una di queste cose / anche se la tua mano / non ha mai stretto la mia / Peppuccio siamo fratelli … credi a me / figli della stessa madre Bagheria.