
Mio nonno raccontava che hai suoi tempi
anche se la natura era sfruttata
si respirava ancora la freschezza
della Sicilia sua tanto amata.
La situazione andava a peggiorare
e giorno dopo giorno le persone
sperando sempre che passasse il peggio
come il giunco piegavano la schiena.
Le strade con delle buche impressionanti
spazzatura a cataste vicino gli usci
i marciapiedi di escrementi tempestati
e tasse imposte dai politicanti.
Il mare che era come il cristallo
di un odore che faceva incantare
con il passar degli anni divenne
pieno di plastica e acqua di fogna.
Mio nonno mi raccontava queste cose
lui la rispettava la Natura
ed ora non mi spiego io perché
finora non si vedono progressi.
L’epoca è un’altra, siamo andati sopra Marte
come ai suoi tempi lui a Malta andava
quando desiderava abbracciarmi
insieme a mia nonna che per me era pazza.
Ora è il duemila e cinquantasette
e lui avrebbe adesso cento anni
e per la terra dove nacque e visse
migliaia di poesie per essa scrisse.
Mio nonno raccontava tutto questo
era un poeta nato a Bagheria
nelle sue poesie c’è quello che non vidi
è li che trovo quello che mi manca.