Cuore di pietra
Perché ti hanno fatto questo/montagna mia? / Due morsi ora vedo/dalla stazione di Bagheria. / Hai dormito per tanto tempo e riposavi / sognando limoni e coniglietti / ed eri fiera / che tra le tue braccia crescevano sani e belli. /Poi vennero con la polvere da sparo / e armati di picconi / per iniziare il primo morso / ed uno dopo l’altro lì a beccare / senza pensare che ti potevano far male. / Delle carni tue fecero strage / facendo fette di marmo e macinato / dicevano il paese è un bambino / e a qualche seno deve pure appendersi. / Tu stringesti le spalle / e i denti stringesti per il dolore / e piano piano li hai lasciati fare / girasti gli occhi / distraendoti con Aspra e il suo mare. / Il bambino ora ti è cresciuto / una madre fosti bella e paziente / a noi resta solo la sofferenza / e qualche casa fatta di cemento.
Premessa
La poesia “Cori ri petra”nasce dall’ispirazione che l’autore ha, osservando monte Catalfano, (per chi non lo sapesse, per quasi tutta la durata del secolo scorso, monte Catalfano, che sovrasta la parte bassa città di Bagheria è stato “sfruttato” come cava di pietra) e non può fare a meno di sottolineare, lo scempio ambientale che è stato fatto ai danni dello stesso.
Infatti Cori ri Petra non si riferisce alla conformazione della montagna, (appunto di pietra) ma all’egoismo dell’uomo, che ha sempre pensato al proprio rendiconto economico, non curandosi della salvaguardia del territorio e della natura che lo circonda.
Vincenzo Aiello