Amore di padre
La vecchiaia gli aveva aggrinzito il viso come una zucca centenaria. / Curvo come un ramo di limone curvo / ogni mattina prima che il sole accende il mondo / non gli sembra l’ora di saltare dal letto. / Un tozzo di pane, quattro olive, la borraccia, s’infila il giaccone / zappa agganciata sulla spalla e si mette in cammino. / Caldo, freddo, pioggia, niente lo ferma. / Cammina a fatica, ma lui deve andare li / a trovare i suoi figli di legno. / Era ancora giovane quando le sue mani / schiacciarono la prima terra sopra quelle radici di piantine gracili / E le innaffiò con stille di sudore. / E gli toccò fare anche il letamaiuòlo / per amore di vederle crescere forti. / E stava la in quelle notti d’estate / con la sola compagnia del frinire della cicala e del canto della civetta / e con la sola luce dello stoppino del lampione / dava colpi di zappa aprendo e chiudendo aiuole / per dissetare con acqua fresca di condotta /quegli alberelli ancora neonati. / Crebbero e dettero i primi frutti d’oro.
Casse di verdelli e bastardoni / diventarono bei soldini / che lui piano piano mise da parte / per dare una casa a suo figlio. / Suo figlio…quello che uscì dal ventre di sua moglie invece / se ne ha sempre infischiato del giardino. / Pigro in maniera esagerata / non ci fu una sola volta che gli disse / “Papà vengo con te a darti una mano d’aiuto” / Suo figlio… tanto disamorato verso quegli alberelli / che non gli fecero mai desiderare un vestitino / ne un paio di scarpette nuove. / Suo figlio…che guarda la zappa come un nemico / e non capisce che facendo così / pianta chiodi nel cuore del padre. / Suo figlio…che appena lui è con un piede nella fossa / per potergli comprare la tomba / è pronto a vendere quella terra / che lo fece crescere tra gli agi. / E con afflizione di cuore invece di accarezzare guance / accarezza foglie bagnate dalle sue lacrime / che resteranno ancora verdi fino a quando lui / potrà dargli amore di padre.